Per l’agricoltura, zero Irpef e proroga del bonus verde

Per l’agricoltura, zero Irpef e proroga del bonus verde

«Alla legge di Bilancio seguirà un disegno di legge collegato sull’agricoltura, il cui obiettivo sarà semplificare la vita delle imprese», alle prese con mille scartoffie e autorizzazioni: lo ha detto il ministro delle politiche agricole, Teresa Bellanova, a margine dei lavori dell’annuale Forum Coldiretti dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio. Nella manovra per il 2020, oltre alla conferma dell’azzeramento dell’Irpef per gli agricoltori, annunciata dal ministro venerdì scorso (misura che da sola grava sull’erario per circa 180 mln di euro), i tecnici del dicastero delle politiche agricole lavorano alla proroga del bonus verde; si tratta della detrazione Irpef del 36%, che finanzia la cura dei giardini privati e condominiali, ma anche la realizzazione di coperture a verde e giardini pensili. Beneficio, che va a tutto vantaggio del comparto florovivaistico. Ma andiamo con ordine, partendo dai propositi del governo sul collegato agricolo, per proseguire sui progetti relativi al primario, messi nero su bianco nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef), varata nei giorni scorsi dall’esecutivo.

Il collegato agricolo. Per ora è una pagina bianca, ma ricca di buone intenzioni. Quel che è certo è che, secondo la volontà espressa dal ministro Bellanova, si tratterà di «una vera e propria legge con molte deleghe per immaginare il futuro del settore e rispondere da subito a temi concreti, per semplificare la vita alle imprese». L’obiettivo è «velocizzare gli interventi, semplificare, intervenire sulla burocrazia, che ammazza le imprese e valorizzare il Made in Italy». In cantiere anche misure per «la conservazione e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e produttivo del paese». Punti cardine: la promozione delle buone pratiche agronomiche, il miglioramento della qualità delle produzioni, la valorizzazione delle diversità territoriali, il riequilibrio dei rapporti di filiera, il contenimento del consumo di suolo. In più, l’esecutivo vuole potenziare la difesa delle eccellenze italiane nell’ambito della Politica agricola comune (Pac) e finanziare la ricerca per un’agricoltura più sostenibile. Il collegato agricoltura dovrebbe essere solo uno di 23 disegni di legge, che affiancheranno la prossima legge di bilancio (si veda ItaliaOggi dell’1/10/2019).

Punti cardine dell’azione del governo, secondo la nota di aggiornamento (Nadef), saranno la lotta al caporalato, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, il rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli, la lotta alla concorrenza sleale. Quindi, nell’evidenziare «il ruolo attivo che il primario può svolgere nel contrasto ai cambiamenti climatici», il documento del governo annuncia:

– il «potenziamento degli strumenti di investimento e delle risorse dedicate a infrastrutture irrigue»,

– misure di «prevenzione del dissesto idrogeologico a partire dalle aree rurali»,

– lo «sviluppo della ricerca sulle colture tradizionali» e «incentivi per l’agricoltura di precisione».

Politica agricola comune. Gli obiettivi a cui tende l’esecutivo nel negoziato in corso sulla futura Pac sono, essenzialmente, quattro: stabilizzare il budget per l’Italia, tutelare il reddito delle imprese, valorizzare le produzioni italiane e sostenere le imprese condotte da giovani e donne.

In Italia, invece, il governo, ricorrendo a due strumenti, come il sostegno ai contratti di filiera e di distretto e la rapida attuazione della direttiva Ue contro le pratiche sleali nell’agroalimentare, potrebbe utilizzare manovra e collegato agricolo per accompagnare lo sviluppo delle filiere e rafforzare i rapporti tra agricoltori, allevatori, trasformatori e distribuzione. Come? Secondo la Nadef, «investendo in innovazione, benessere animale e ricerca». E incrementando le aggregazioni attraverso organizzazioni di produttori, associazioni delle organizzazioni di produttori e organizzazioni interprofessionali». Lo scopo finale è «garantire un percorso trasparente di formazione dei prezzi e di tracciabilità dei prodotti», a vantaggio dei consumatori.

Infine, l’esecutivo punta anche sulle produzioni bio, che intende potenziare attraverso una maggiore diffusione delle mense scolastiche biologiche certificate.

Fonte:ItaliaOggi

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