Modello 730, le novità 2020: la scadenza, le date da ricordare, figli e sport

Modello 730, le novità 2020: la scadenza, le date da ricordare, figli e sport

Delle novità del modello 730 – come la possibilità di estendere la dichiarazione dei redditi agli eredi di un contribuente deceduto, lo sport bonus o le agevolazioni «green» –qualcosa era già trapelato, ma l’Agenzia delle Entratene ha pubblicato la versione definitiva. Per esempio, con il 2020 viene sancito l’addio al modello cartaceo e l’importo massimo della detrazione delle spese d’istruzione è salito a 800 euro. Ma ci sono modifiche anche per quanto riguarda le dichiarazioni di contribuenti che hanno a carico figli di età inferiore a 24 anni: il limite di reddito complessivo per poter essere considerati a carico viene alzato a 4.000 euro. Sono state comunicate anche le scadenze per la compilazione del modello, sia ordinario che precompilato, che rimangono invariate rispetto all’anno scorso: entro il 23 luglio deve essere presentata la dichiarazione dei redditi tramite Caf (centri di assistenza fiscale) o il commercialista, mentre l’ultimo giorno per presentare la dichiarazione dei redditi al sostituto d’imposta è il 7 luglio. Tra le novità, la creazione di due nuovi «codice tributo» per consentire l’accesso all’agevolazione fiscale per i lavoratori residenti a Campione d’Italia.

In merito al modello 730, facciamo un po’ di chiarezza: dal 15 aprile saranno a disposizione dei contribuenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per accedere, è necessario avere il codice PIN, che può essere chiesto online (sempre sul sito dell’Agenzia delle Entrate), o in ufficio (presentandosi con il modulo di richiesta e il documento di identità); si può accedere al modulo anche grazie un’identità Spid (Sistema pubblico d’identità digitale), alle credenziali dispositive rilasciate dall’Inps e a una Carta nazionale dei servizi. Ma chi può presentare il modello 730? Secondo le linee guida pubblicate dall’Agenzia delle Entrate sono pensionati o lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori italiani che operano all’estero), i contribuenti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente, come integrazioni salariali o indennità di mobilità, i sacerdoti, i soci di cooperative di produzione e lavoro, agricole o di servizi, i giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive, ma anche le persone impegnate in lavori socialmente utili. Non mancano i produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (il modello 770), Irap e Iva, i lavoratori che hanno contratti di collaborazione coordinata e continuativa come uniche fonti di reddito, i personali delle scuole con contratti a tempo determinato e i lavoratori a tempo determinato per un periodo inferiore ai 12 mesi.

La possibilità per gli eredi

Una delle novità riguarda la possibilità per gli eredi di contribuenti deceduti di presentare la dichiarazione dei redditi della persona che è mancata. Con una sola precisazione: la persona venuta a mancare doveva essere soggetta in vita alla dichiarazione tramite il modello 730. Questa possibilità sarà valida per gli eredi di persone che sono morte tra il 2019 e il 23 luglio 2020. Il 730, una volta compilato, dovrà essere presentato tramite un Caf (centro di assistenza fiscale) o un professionista, o inviato in via telematica all’Agenzia delle Entrate.

Nuovi limiti per figli a carico e bonus per portare residenza in Italia

Come già anticipato in precedenza, con il nuovo modello 730/2020 entra in vigore un nuovo limite di reddito per chi ha i figli a carico: la soglia sale a 4 mila euro. A partire dalle dichiarazione relative al 2019, solo per figli che abbiamo meno di 24 anni, possono essere considerati a carico del genitore quelli che non hanno percepito redditi superiori a questo importo. Un’altra possibilità, che viene confermata, riguarda i contribuenti che hanno trasferito la loro residenza in Italia dal 30 aprile 2019. I loro redditi da lavoro dipendente o assimilati infatti concorrono alla formazione del reddito complessivo per il 30% o al 10%, se la residenza viene trasferita in alcune regioni. La percentuale più bassa riguarda i trasferimenti in Abruzzo, Campania, Puglia, Molise, Calabria, Basilicata, ma anche Sicilia e Sardegna. Per quanto riguarda i redditi da lavoro dipendente e assimilati percepiti dagli sportivi professionisti, questi concorrono nella misura del 50%, a patto che venga effettuato il versamento di un contributo dello 0,5% della base imponibile.

Le detrazioni sulla bonifica ambientale

Non mancano le agevolazioni per le spese effettuate per interventi su edifici e terreni pubblici che si basano su progetti presentati dagli enti proprietari. Lo scopo deve rientrare in quello di bonifica ambientale, «compresa la rimozione dell’amianto dagli edifici, della prevenzione e del risanamento del dissesto idrogeologico, della realizzazione o della ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate e del recupero di aree dismesse di proprietà pubblica». A loro è riconosciuto un credito d’imposta del 65% delle somme stanziate, che deve essere inferiore al 20% del reddito imponibile, ed è dilazionato in tre quote annuali.

Spese per istruzione e agevolazioni «green»

Novità in arrivo anche per quanto riguarda le spese di istruzione: ammonta ora a quota 800 euro l’importo massimo per la detrazione fiscale. Sarà possibile anche scegliere la destinazione dell’8 per mille dell’Irpef, che può essere dato allo Stato con una specifica finalità da indicare tra cinque opzioni. Nel nuovo modello 730 sono previste poi agevolazioni «green», che vogliono incentivare la realizzazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche. Per le spese di questo genere, sostenute dal 1° marzo 2020 al 31 dicembre 2021 è prevista infatti una detrazione del 50%. L’ammontare delle spese sostenute per le infrastrutture non deve comunque superare i 3 mila euro lordi, con una ripartizione in dieci rate all’anno dello stesso importo.

Lo sport bonus

Tra le altre novità importanti rientra quello che è stato ribattezzato «sport bonus». È riconosciuto un credito d’imposta del 65% delle erogazioni per enti gestori o proprietari di impianti sportivi pubblici, nei limiti del 20% del reddito imponibile. Anche in questo caso il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali.

Fonte: https://www.corriere.it/economia

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